
CO2 – RIFORMA ETS POST-2020. Accordo raggiunto tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE (trilogo)
Tag: Circolari, CO2/ETSSi informa che le tre istituzioni UE (Commissione – Parlamento – Consiglio), dopo circa due anni di negoziazioni, hanno raggiunto questa mattina a conclusione del cd. “trilogo” un accordo sulla riforma del sistema ETS per il periodo post-2020.
Partendo dallo schema di Direttiva originariamente proposto dalla Commissione, l’accordo raggiunto oggi è il risultato di un difficile compromesso tra la posizione del Parlamento (voto in plenaria del 15 febbraio scorso) e quella del Consiglio (posizione comune del 28 febbraio scorso).
Partendo dallo schema di Direttiva originariamente proposto dalla Commissione, l’accordo raggiunto oggi è il risultato di un difficile compromesso tra la posizione del Parlamento (voto in plenaria del 15 febbraio scorso) e quella del Consiglio (posizione comune del 28 febbraio scorso). Si vedano a riguardo le nostre precedenti comunicazioni (Prot. 43/2017 e Prot. 36/2017).
Sulla base delle informazioni disponibili, alcuni degli aspetti migliorativi per l’industria che erano stati introdotti dal voto del Parlamento, sono stati purtroppo respinti o hanno trovato un riscontro solo parziale nell’accordo finale. In termini generali l’accordo, seppur migliorativo in alcuni aspetti rispetto alla proposta originale della Commissione, rischia di non essere efficace nel garantire la tutela della competitività dei settori maggiormente esposti alla concorrenza internazionale come quello siderurgico. Il complesso delle misure approvate rischia infatti di gravare anche gli impianti con le miglior performance di indebiti costi ETS, tenendo conto sia degli impatti diretti sia di quelli indiretti.
Di seguito si riportano i contenuti di maggiore interesse per il settore, sulla base delle informazioni al momento note:
- Assegnazione gratuita di quote e fattore correttivo: al fine di limitare l’intervento del fattore correttivo CSCF sull’assegnazione gratuita, la percentuale di quote che sarà possibile trasferire dall’ammontare destinato alle aste a quello relativo all’assegnazione gratuita, è stato fissato al 3% (compromesso tra il 5% proposto dal Parlamento e il 2% proposto dal Consiglio). Inoltre l’accordo prevede che parte delle quote destinate al “fondo innovazione” siano prelevate dall’ammontare destinato alle aste e non più da quello relativo alle quote gratuite. Sulla base di alcune simulazioni effettuate da Eurofer, queste disposizioni, comunque migliorative rispetto alla proposta originaria della Commissione, potrebbero attenuare ma non eliminare del tutto l’impatto del fattore correttivo CSCF, in grado di tagliare indiscriminatamente le assegnazioni anche agli impianti con le migliori performance.
- Compensazione dei costi indiretti: la compensazione finanziaria dei costi ETS indiretti trasferiti nel prezzo dell’elettricità rimane una misura a carattere nazionale e a discrezione dei singoli Stati Membri. E’ stata infatti bocciata la proposta del Parlamento UE, supportata anche dal Governo Italiano, di istituzione di un fondo comunitario centralizzato finanziato con una parte delle quote destinate alle aste. Al fine di una maggiore armonizzazione, sembrerebbero essere stati introdotti alcuni obblighi di trasparenza e vincoli per gli Stati Membri nel caso in cui intendessero destinare alla compensazione più del 25% dei proventi nazionali delle aste, nonché la possibilità per la Commissione UE di riesaminare le disposizioni in materia a metà del periodo.
- Taglio dei benchmark: l’accordo ha confermato il taglio lineare dei parametri benchmark settoriali (t CO2/t prodotto) da utilizzare per le assegnazioni 2021-2030, al fine di tenere conto dell’evoluzione tecnologica. Il taglio sarà commisurato alle riduzioni delle emissioni specifiche riscontrate a livello di settore (10% degli impianti con le migliori performance) a partire dal 2008. Sono state tuttavia fissate alcune soglie minime e massime di riduzione, indipendenti dai reali miglioramenti raggiunti, pari rispettivamente a -0,2% e -1,6% all’anno (da calcolarsi a partire dal 2008).
- Waste gases siderurgici (ciclo integrale): è stato respinto l’emendamento del Parlamento che stabiliva il pieno riconoscimento delle emissioni associate ai gas di recupero siderurgici (cd. “waste gases”) all’interno del benchmark dell’ “hot metal”. A tale benchmark verrebbe tuttavia garantita l’applicazione del taglio lineare minimo previsto (-0,2% all’anno).
- Adeguamento delle quote in caso di aumento di produzione: è stata introdotta la possibilità di incremento delle assegnazioni di quote gratuite a condizione che si verifichi un aumento del livello di attività superiore al 15% rispetto al periodo storico di riferimento.
- Supporto al prezzo della CO2: sono state confermate e ulteriormente rafforzate una serie di misure finalizzate ad aumentare artificialmente il prezzo delle quote di CO2 nella fase IV. Tra queste il raddoppio del meccanismo automatico di ritiro di quote dal mercato (MSR – Market Stability Reserve) fino al 2023 e una definitiva invalidazione di quote a partire dal 2023.
Il testo finale della revisione della Direttiva ETS, sulla base dell’accordo politico raggiunto oggi, dovrà essere formalmente adottato dal Parlamento e dal Consiglio UE, presumibilmente entro fine anno, per poi essere definitivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale UE, ma non potrà subire significative modifiche nei contenuti rispetto all’accordo raggiunto nel trilogo.
Sarà cura di Federacciai inviarvi prossimamente ulteriori informazioni e approfondimenti, nonché il testo della revisione della direttiva ETS, non appena disponibile.
Ulteriori informazioni possono essere richieste a:
Alfredo Schweiger
area.tecnica@federacciai.it